Come vendere mobili usati

0
723

Chi si accinge a traslocare, così come chi necessita di più spazio in casa, dovrebbe prendere seriamente in considerazione l’ipotesi di vendere mobili usati. Quelli che non servono più, proprio come quelli che hanno qualche graffio di troppo, infatti, possono essere ceduti, guadagnando anche belle cifre, pronte per essere magari investite su pezzi nuovi. Di accorgimenti attinenti a come vendere mobili usati ce ne sono a iosa. Per l’occasione, eccone alcuni, presentati in rapida carrellata, che non devono assolutamente passare inosservati.

1. Foto ben fatte regalano uno splendido impatto visivo

Per la regola, secondo la quale anche l’occhio vuole la sua parte, scatti fotografici di qualità eccelsa fanno sempre la differenza.

Anche in riferimento a come vendere mobili usati. Non bisogna farsi problemi a dare questo incarico a un fotografo professionista o quanto meno a un conoscente che ha una certa dimestichezza nello scattare belle fotografie. I pregi dei mobili di seconda mano possono essere messi in risalto. In questo modo, quindi, i mobili usati verranno valorizzati al meglio. Anche gli interni è bene che vengano fotografati a regola d’arte. Nel caso di cassettiere o di armadi, giocare con le luci incide molto sulla vendita finale.

2. Il prezzo di vendita va scelto attentamente

Quando si tratta di mobili usati, occorre scegliere meticolosamente il prezzo di vendita attentamente. Deve essere idealmente inferiore del 30%, massimo 50% a fronte di graffi, rispetto a quello dei mobili nuovi. Il valore va determinato, considerando a quanto è stato acquistato il mobile nuovo e in base al prezzo di vendita di mobili usati rientranti nella stessa categoria. Consultare le innumerevoli piattaforme online, di fatto, serve a dare al venditore una panoramica maggiormente accurata.

E in caso di mobili antichi come conviene comportarsi?

In questo caso, non bisogna esitare a rivolgersi a un esperto di antiquariato.

Chi meglio di lui, infatti, può procedere a una corretta valutazione?

Per ovvi motivi, una pregevole fattura, dovuta al ricorso a materiali di qualità, come legno, velluto o marmo, incide considerevolmente sul prezzo finale di vendita dei mobili usati. Lo stesso dicasi per l’eventuale presenza di dettagli artigianali, come ad esempio le lavorazioni in legno fatte a mano oppure le maniglie realizzate in materiali preziosi.

3. Occhio alla descrizione

La scelta delle parole impiegate per descrivere i mobili usati è importante non solo ai fini della presentazione degli articoli, pronti per essere venduti, ma anche per una questione relativa alla SEO.

Il corretto utilizzo delle parole chiave posiziona meglio l’annuncio all’interno del portale e, di conseguenza, dei motori di ricerca. Misure, colori e materiali sono dettagli che non devono mai mancare ai fini di una descrizione accurata. Sono infatti i termini maggiormente digitati dagli acquirenti potenzialmente interessati all’acquisto di mobili usati.

4. La scelta del portale dove vendere mobili online

La scelta della piattaforma online, dove pubblicare gli annunci di mobili usati è fondamentale, principalmente per una questione di visibilità. A tal proposito, usato.it è una certezza in materia di vendita di mobili di seconda mano. Si tratta di un portale semplice e intuitivo, oltre che pieno di annunci tematici. Oltre alla piattaforma online, fondamentale nel processo di compravendita, ecco a quali aspetti è bene prestare massima attenzione per massimizzare gli introiti.

5. I social network vanno sfruttati al meglio

Condividere l’annuncio sui propri profili social aumenta il traffico qualificato e le probabilità che acquirenti potenziali possano contattare il venditore per saperne di più sui mobili usati.

Come si calcola il valore dei mobili usati?

Chiaramente, quando si vendono mobili usati, non è possibile aspettarsi di guadagnare di più rispetto alla spesa effettuata. Al tempo stesso, non bisogna nemmeno svenderli.

La soluzione più semplice per il calcolo del valore dei mobili usati consiste nel sottrarre dal prezzo di acquisto il 24% dell’importo, se è trascorso un anno o un periodo inferiore. Per ogni anno che passa, occorre sottrarre un ulteriore 8% per mobili usati di media o bassa qualità. Nel caso di mobili di alta qualità, invece, a distanza di oltre un anno, è sufficiente togliere sottrarre al prezzo di acquisto solamente altri 4 punti percentuali. E così via per gli anni venturi.

Per chi non è del settore, chiaramente, si tratta solamente di una valutazione preliminare, dato che è sempre scelta saggia controllare i portali di vendita tematici, dare un’occhiata ai negozi di seconda mano nei paraggi o ancora al mercato delle pulci. Girare è molto utile, in tal senso, perché può contribuire a fornire al venditore una panoramica completa circa i prezzi di vendita realistici. A quel punto, si è più liberi di prendere la decisione finale.

Chiaramente, poi, la capacità di negoziazione fa sempre la differenza quando si tratta di giocare al rialzo nella vendita di mobili usati. Fissare prezzi esorbitanti non conviene, dato che “spaventerebbero” inevitabilmente gli acquirenti. Un prezzo ragionevole dei mobili usati è quello che rispecchia a fondo il loro stato attuale.

Partire con una maggiorazione del 25% rispetto all’obiettivo prefissato può rivelarsi una strategia molto oculata che, talvolta, va a segno. Con la negoziazione, poi, vi sono più probabilità di arrivare al prezzo desiderato.

Conclusioni

Il venditore dovrebbe sempre specificare come viene svolta la consegna dei mobili usati: se la distanza dall’acquirente è minima, la spedizione può essere fatta direttamente in prima persona. In caso contrario, il corriere è bene indicarlo. Per le vendite occasionali, in molti prediligono il ritiro a domicilio. Chiaramente, si tratta di un’informazione da indicare necessariamente.

Agendo in maniera corretta e trasparente, guadagnare quanto più risulta possibile dalla vendita di mobili di seconda mano non sarà affatto un’utopia.